L'ASSISTENTE SOCIALE
E IL SISTEMA DI PROTEZIONE PER
RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI
Di Andrea Merola
(Assistente Sociale SPRAR Comune di Roma, Cooperativa Sociale Abc)
Il
Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (denominato SPRAR),
definito dalla Legge 189/2002, è costituito dalla rete degli Enti Locali alla
quale volontariamente prendono parte. La gestione fattiva è affidata, con
procedure di gara, a organismi del terzo settore. L'ente appaltante sono i
Comuni Italiani, i quali sono coordinati dal Servizio centrale di informazione,
promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali,
istituito dal Ministero degli Interni e gestito dall'Associazione Nazionale dei
Comuni Italiani.
I
destinatari del Sistema SPRAR sono i richiedenti e i già titolari dello status
di protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria.
Il
tempo di permanenza nel servizio può declinarsi in due modalità :
- pari alla durata della procedura di riconoscimento della protezione internazionale, nel caso di richiedenti;
- sei mesi nel caso di rifugiati, titolari di protezione sussidiaria e di protezione umanitaria;
- sei mesi dalla data della notifica del provvedimento della Commissione territoriale che riconosce la protezione internazionale, qualora il beneficiario sia entrato nello SPRAR da richiedente asilo.
Possono essere svolte delle proroghe per casi di conclamata fragilità.
Il progetto Sprar ha come obiettivo quello di realizzare
percorsi di integrazione volti al raggiungimento dell’autonomia. I percorsi si
sviluppano in progetti individualizzati attraverso una presa in carico
integrata.
Nell'ambito dei progetti SPRAR, lavorano, in equipe, diverse
professionalità con competenze multidisciplinari per la definizione, la
realizzazione e la verifica di progetti individuali di integrazione e di
autonomia della persona. Inoltre, vi è l’accoglienza presso strutture con non
più di 60 ospiti cadauna dove viene garantito vitto e alloggio e diversi
servizi (erogazione pocket money, assistenza legale, orientamento al lavoro,
orientamento ai servizi sociali, orientamento e attivazione di corsi di
formazione, borse lavoro)
Tra le varie professionalità con competenze educative,
sociali, legali e psicologiche è presente l'assistente sociale, definito come
quel professionista che “ in grado di mettere il beneficiario nella condizione di poter
esprimere i propri bisogni“ e “ consente di facilitare
il rapporto con i servizi del territorio,conoscendone la normativa di
riferimento e le possibilità (e modalità) di accesso da parte dei beneficiari”.
Il servizio sociale nel sistema SPRAR si declina in due funzioni
che sono interdipendenti tra di loro:
·
la funzione di rete è quella modalità di lavoro che permette la
costruzione della rete formale e informale utile a supportare i progetti di
integrazione;
·
la funzione di progettazione e attuazione del progetto di
intervento a livello personale. Ogni beneficiario del sistema SPRAR ha diritto
a co – progettare e attuare un progetto di integrazione inteso come insieme di
obiettivi e azioni, determinate temporaneamente
e verificati adeguatamente, che porti alla piena autonomia e al pieno
inserimento nella società maggioritaria.
Il progetto di integrazione ha queste caratteristiche:
- personalizzato;
- rispondente ai bisogni e alle capacità della persona accolta;
- è definito temporaneamente;
- prevede una serie di obiettivi, azioni corrispondenti al bisogno precedentemente definito;
- è monitorato e verificato adeguatamente.
Lo SPRAR, nel manuale operativo elaborato dal servizio centrale,
suggerisce cinque “pilastri” che il progetto personale non può fare a meno:
- Costruzione della rete di sostegno
- Animazione socio culturale
- Percorso verso l’integrazione
- Strumenti per la formazione e inserimento lavorativo
- Strumenti per la ricerca di soluzioni abitative
Questi aspetti contribuiscono in maniera olistica al
progetto personale di integrazione. L’assistente sociale nel dettaglio svolge
questi compiti:
- Esegue una mappatura dei servizi socio sanitari del territorio;
- Promuove la collaborazione, anche mediante protocolli operativi, con gli enti locali (ex. L.328/00 art.5);
- Promuove e partecipa alle occasioni di programmazione del welfare locale (c.d. Piani di Zona, ex l. 328/00 art.19)
- Promuove iniziative di sensibilizzazione e di valorizzazione delle risorse locali del terzo settore e di volontariato (c.d. sussidiarietà orizzontale);
- Progetta e monitora le attività di animazione socio culturale;
- E’ il “case managment” dei diversi percorsi individuali per l’integrazione;
- Supporta l’operato del referente del lavoro del centro SPRAR per la mappatura e l’attivazione dei servizi;
- Supporta il lavoro del referente per la formazione del centro SPRAR per la mappatura e l’attivazione dei servizi di sostegno abitativa.
PIANO DI LAVORO
ASSISTENTE SOCIALE SPRAR
L’assistente sociale ha il compito
di curare gli aspetti progettuali ed esecutivi del progetto di integrazione,
insieme al coordinatore del centro SPRAR. Inoltre, l’esecuzione del progetto di
integrazione è demandato anche agli operatori dell’integrazione e
dell’accoglienza che sono presenti stabilmente nel centro. IL manuale Sprar
propone diversi “pilastri” per quanto riguarda l’inclusione sociale dei
destinatari del Servizio[1].
Vengono specificati nel dettaglio e le relative azioni progettuali da
implementare.
1. Esplorazione
dei bisogni degli utenti e del punto di vista degli operatori (assestement):
Per definire il piano di lavoro nel
modo più possibile aderente con i bisogni dei destinatari dell’accoglienza
vengono strutturati dei colloqui con gli utenti e con gli operatori. In accordo
con la metodologia proposta da Aline Dhers[2],
durante la fase diagnostica di progettazione degli interventi sociali vi è un
momento di esplorazione, durante il quale si studia la realtà, in questo caso
il servizio, attraverso diverse “lenti” interpretative. In questo caso vengono
studiate le posizioni degli utenti e degli operatori sociali che a diverso
titolo lavorano nel servizio SPRAR.
Nel dettaglio l’enucleazione degli
aspetti più importanti legati all’assestement:
-
Colloqui con l’utenza per analizzare i punti di
forza e quelli di debolezza del percorso SPRAR
che hanno riscontrato fino adesso;
-
Colloqui con gli operatori per approfondire le
risorse positive, le prassi e le difficoltà del sistema SPRAR;
-
Valorizzazione punti di forza e punti di
debolezza, e quindi, riprogettazione del piano di lavoro;
-
Raccolta e studio precedente lavoro effettuato.
- Costruzione della rete di sostegno
Come primo passo progettuale è
indispensabile definire la rete di sostegno per permettere la progettazione di
azioni singole a supporto del progetto individuale e azioni di sistema. Il
lavoro di rete, viene inteso come:
-
la valorizzazione delle risorse naturali
dell’utente (il c.d. “intervento di rete”[3])
-
la valorizzazione delle risorse comunitarie in
funzione di sostegno all’individuo (il c.d. approccio della “community care”[4])
Il primo approccio, vede il focus
sulla rete primaria/parentale e secondaria/di prossimità dell’utente mentre il
secondo si concentra: sul supporto delle reti esistenti, sulla strategia di
attivazione di nuove reti di breve e lungo periodo.
Nel dettaglio l’enucleazione degli
aspetti più importanti legati alla rete di sostegno:
-
Promozione del progetto di accoglienza
-
Promozione di iniziative di sensibilizzazione
-
Costruire canali di collegamento e occasioni di
collaborazione
-
Offrire spazi di supporto al sistema (vedi
programmazione Piani di Zona, legge 328/00)
-
Diffondere buone pratiche
- Percorso verso l’integrazione – progetto di integrazione
In linea con il procedimento
metodologico unitario dell’assistente sociale[5]
, viene co – progettato il processo di aiuto attingendo alle risorse interne
alla persona ed esterne. Il progetto è sottoscritto dall’ospite del sistema
SPRAR, si struttura come una sequenza di obiettivi, azioni, strumenti, tempi e
modalità di verifica.
Nel dettaglio
l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso
l’integrazione.
-
Approfondimento della lingua italiana
-
Orientamento ai servizi del territorio
-
Interventi volti per l’acquisizione di nuove
competenze
-
Orientamento al lavoro
-
Orientamento a soluzioni abitative autonome
- Strumenti per la formazione e inserimento lavorativo
La formazione e l’inserimento
lavorativo è uno dei cardini del progetto di integrazione. Il sistema SPRAR
offre delle risorse per quanto riguarda i tirocini per la formazione e l’inserimento
lavorativo. L’assistente sociale, insieme agli operatori del centro, include
nel progetto di intervento obiettivi, attività, tempi e verifiche per il
percorso di formazione e professionale dell’utente.
Nel dettaglio
l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso la
formazione e l’inserimento lavorativo.
-
Bilancio di competenze
-
Certificazione delle competenze
-
Riconoscimento titoli di studio
-
Curriculm vitae
-
Formazione professionale
-
Formazione continua e permente
-
Tirocini formativi
-
Servizi per l’impiego (Centri per l’Impiego,
Centri di Orientamento Lavorativo, Agenzie per l’Impiego)
-
Preparazione al colloquio lavorativo
-
Lavoro autonomo
- Animazione socio culturale
Le attività del centro di
accoglienza della rete SPRAR sono socializzati con il territorio. Questo punto
è fondamentale, nell’ottica della sensibilizzazione dei cittadini sul tema
della migrazione. In un sondaggio IPSOS[6],
il 70% degli italiani pensa che le spese per l’accoglienza siano maggiori
rispetto i benefici e il 69% pensa che siano più di 8 milioni sul territorio.
Un servizio integrato e territoriale come lo SPRAR può essere uno strumento
utile per sensibilizzare i cittadini alla conoscenza reale del problema
proponendo iniziative mirate con il coinvolgimento degli ospiti. Allo stesso
tempo permette agli ospiti di sperimentarsi in azioni nuove e di interfacciarsi
con la cittadinanza.
Con lo scopo di realizzare in
maniera congiunta con gli utenti alcune iniziative vengono create delle
occasioni specifiche di incontro per la progettazione e l’esecuzione di tali
attività.
- Strumenti per la ricerca di soluzioni abitative
Il servizio sociale opera per
l’autonomia della persona, un percorso che deve includere tutti gli aspetti
sociali del vivere. Viene programmato, nel progetto di integrazione, dopo un
lavoro svolto con l’utente riguardo la formazione e l’inclusione lavorativa una
ricerca di soluzioni tradizionali e innovative per risolvere il nodo abitativo
Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso la ricerca di soluzioni abitative.
Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso la ricerca di soluzioni abitative.
-
Soluzioni abitative intermedie
-
Accesso al mercato privato
-
Alloggi di edilizia residenziale pubblica
-
Contributo alloggio
-
Contributo per acquisto arredi
-
Contributo straordinario per l’uscita
[1]
SPRAR, Manuale operativo, http://www.sprar.it/index.php/categorie/documenti
[2]
L. Sanicola (a cura di), Il progetto, 2003
[3][3]
Bartolomei, Passera, L’Assistente Sociale, 2010
[4]
L. Sanicola (a cura di), L’intervento di rete, 1994
[5]
Bartolomei, Passera, L’Assistente Sociale, 2010
[6]
Il sondaggio: “gli immigrati sono troppi e l’Italia ci perde” da: http://www.stranieriinitalia.it/attualita-il_sondaggio._gli_immigrati_sono_troppi_e_l_italia_ci_perde_18984.html
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