giovedì 29 ottobre 2015

Progettazione di interventi per minori e/o giovani adulti. I centri di aggregazione giovanile Ma.Te.Mu. e Borgo Don Bosco

Nell'ambito dei centri di accoglienza della rete SPRAR vi è un target di beneficiari molto giovane, molte volte uscito da poco da progetti per Minori Stranieri Non Accompagnati oppure da altre tipologie di strutture di accoglienza.
Vi propongo due centri di aggregazione giovanile: Ma. Te. Mu. Borgo Don Bosco. Volta per volta aggiungerò altri progetti e servizi specifici.

Di seguito le schede informative:

Centro Diurno di aggregazione giovanile  MA.TE.MU (CEIS)

SITO INTERNET: http://www.cies.it/#!matem/c3s8

Attività:
1.      promuovere la creazione di percorsi individuali;
2.      supporto gratuito (prima accoglienza e successivamente attraverso percorsi individualizzati più strutturati);
3.      valorizzazione ed utilizzo delle risorse personali indirizzate alla realizzazione del compito;
4.      creazione e potenziamento del proprio profilo professionale; 
5.      individuazione di ambiti professionali e proposte di formazione specifica;
6.      mappatura dei bisogni formativi e della spendibilità di questi percorsi nel mondo del lavoro;
7.      affiancamento nella rielaborazione delle proprie esperienze finalizzate alla scrittura del Cv;
8.      tutoraggio nella fase di ricerca attiva del lavoro e in seguito nella prima fase di inserimento lavorativo;
9.      preparazione ai colloqui di lavoro.


CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE DON BOSCO

sito internet:  www.borgo.donbosco.it

Attività: 1. Corsi di formazione (per titolari e richiedenti)
2. corsi di formazione professionalizzanti (giugno e luglio, per anno scolastico successive)
3. corsi di formazione brevi (attivano volta per volta i corsi)
4. corsi di lingua (alfabettizazione, livelli intermedi, licenza media)
5. Sportello ricerca lavoro per titolari di permesso di soggiorno

mercoledì 28 ottobre 2015

L'assistente sociale e il Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati



L'ASSISTENTE SOCIALE E IL SISTEMA DI PROTEZIONE  PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI
Di Andrea Merola (Assistente Sociale SPRAR Comune di Roma, Cooperativa Sociale Abc)


Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (denominato SPRAR), definito dalla Legge 189/2002, è costituito dalla rete degli Enti Locali alla quale volontariamente prendono parte. La gestione fattiva è affidata, con procedure di gara, a organismi del terzo settore. L'ente appaltante sono i Comuni Italiani, i quali sono coordinati dal Servizio centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali, istituito dal Ministero degli Interni e gestito dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
I destinatari del Sistema SPRAR sono i richiedenti e i già titolari dello status di protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria.
Il tempo di permanenza nel servizio può declinarsi in due modalità :
  1. pari alla durata della procedura di riconoscimento della protezione internazionale, nel caso di richiedenti;
  2. sei mesi nel caso di rifugiati, titolari di protezione sussidiaria e di protezione umanitaria;
  3. sei mesi dalla data della notifica del provvedimento della Commissione territoriale che riconosce la protezione internazionale, qualora il beneficiario sia entrato nello SPRAR da richiedente asilo.
Possono essere svolte delle proroghe per casi di conclamata fragilità.

Il progetto Sprar ha come obiettivo quello di realizzare percorsi di integrazione volti al raggiungimento dell’autonomia. I percorsi si sviluppano in progetti individualizzati attraverso una presa in carico integrata.
Nell'ambito dei progetti SPRAR, lavorano, in equipe, diverse professionalità con competenze multidisciplinari per la definizione, la realizzazione e la verifica di progetti individuali di integrazione e di autonomia della persona. Inoltre, vi è l’accoglienza presso strutture con non più di 60 ospiti cadauna dove viene garantito vitto e alloggio e diversi servizi (erogazione pocket money, assistenza legale, orientamento al lavoro, orientamento ai servizi sociali, orientamento e attivazione di corsi di formazione, borse lavoro)

Tra le varie professionalità con competenze educative, sociali, legali e psicologiche è presente l'assistente sociale, definito come quel professionista che “ in grado di mettere il beneficiario nella condizione di poter esprimere i propri bisogni“ e “ consente di facilitare il rapporto con i servizi del territorio,conoscendone la normativa di riferimento e le possibilità (e modalità) di accesso da parte dei beneficiari”.
Il servizio sociale nel sistema SPRAR si declina in due funzioni che sono interdipendenti tra di loro:
·         la funzione di rete è quella modalità di lavoro che permette la costruzione della rete formale e informale utile a supportare i progetti di integrazione;
·         la funzione di progettazione e attuazione del progetto di intervento a livello personale. Ogni beneficiario del sistema SPRAR ha diritto a co – progettare e attuare un progetto di integrazione inteso come insieme di obiettivi e azioni, determinate temporaneamente  e verificati adeguatamente, che porti alla piena autonomia e al pieno inserimento nella società maggioritaria.

Il progetto di integrazione ha queste caratteristiche:
  • personalizzato;
  • rispondente ai bisogni e alle capacità della persona accolta;
  • è definito temporaneamente;
  • prevede una serie di obiettivi, azioni corrispondenti al bisogno precedentemente definito;
  • è monitorato e verificato adeguatamente.
Lo SPRAR, nel manuale operativo elaborato dal servizio centrale, suggerisce cinque “pilastri” che il progetto personale non può fare a meno:

  1. Costruzione della rete di sostegno
  2. Animazione socio culturale
  3. Percorso verso l’integrazione
  4. Strumenti per la formazione e inserimento lavorativo
  5. Strumenti per la ricerca di soluzioni abitative
Questi aspetti contribuiscono in maniera olistica al progetto personale di integrazione. L’assistente sociale nel dettaglio svolge questi compiti:

  • Esegue una mappatura dei servizi socio sanitari del territorio;
  • Promuove la collaborazione, anche mediante protocolli operativi, con gli enti locali (ex. L.328/00 art.5);
  • Promuove e partecipa alle occasioni di programmazione del welfare locale (c.d. Piani di Zona, ex l. 328/00 art.19)
  • Promuove iniziative di sensibilizzazione e di valorizzazione delle risorse locali del terzo settore e di volontariato (c.d. sussidiarietà orizzontale);
  • Progetta e monitora le attività di animazione socio culturale;
  • E’ il “case managment” dei diversi percorsi individuali per l’integrazione;
  • Supporta l’operato del referente del lavoro del centro SPRAR per la mappatura e l’attivazione dei servizi;
  • Supporta il lavoro del referente per la formazione del centro SPRAR per la mappatura e l’attivazione dei servizi di sostegno abitativa.


PIANO DI LAVORO ASSISTENTE SOCIALE SPRAR


L’assistente sociale ha il compito di curare gli aspetti progettuali ed esecutivi del progetto di integrazione, insieme al coordinatore del centro SPRAR. Inoltre, l’esecuzione del progetto di integrazione è demandato anche agli operatori dell’integrazione e dell’accoglienza che sono presenti stabilmente nel centro. IL manuale Sprar propone diversi “pilastri” per quanto riguarda l’inclusione sociale dei destinatari del Servizio[1]. Vengono specificati nel dettaglio e le relative azioni progettuali da implementare.

1.      Esplorazione dei bisogni degli utenti e del punto di vista degli operatori (assestement):

Per definire il piano di lavoro nel modo più possibile aderente con i bisogni dei destinatari dell’accoglienza vengono strutturati dei colloqui con gli utenti e con gli operatori. In accordo con la metodologia proposta da Aline Dhers[2], durante la fase diagnostica di progettazione degli interventi sociali vi è un momento di esplorazione, durante il quale si studia la realtà, in questo caso il servizio, attraverso diverse “lenti” interpretative. In questo caso vengono studiate le posizioni degli utenti e degli operatori sociali che a diverso titolo lavorano nel servizio SPRAR.
Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati all’assestement:
-          Colloqui con l’utenza per analizzare i punti di forza e quelli di debolezza del percorso SPRAR  che hanno riscontrato fino adesso;
-          Colloqui con gli operatori per approfondire le risorse positive, le prassi e le difficoltà del sistema SPRAR;
-          Valorizzazione punti di forza e punti di debolezza, e quindi, riprogettazione del piano di lavoro;
-          Raccolta e studio precedente lavoro effettuato.


  1. Costruzione della rete di sostegno

Come primo passo progettuale è indispensabile definire la rete di sostegno per permettere la progettazione di azioni singole a supporto del progetto individuale e azioni di sistema. Il lavoro di rete, viene inteso come:
-          la valorizzazione delle risorse naturali dell’utente (il c.d. “intervento di rete”[3])
-          la valorizzazione delle risorse comunitarie in funzione di sostegno all’individuo (il c.d. approccio della “community care”[4])
Il primo approccio, vede il focus sulla rete primaria/parentale e secondaria/di prossimità dell’utente mentre il secondo si concentra: sul supporto delle reti esistenti, sulla strategia di attivazione di nuove reti di breve e lungo periodo.
Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati alla rete di sostegno:

-          Promozione del progetto di accoglienza
-          Promozione di iniziative di sensibilizzazione
-          Costruire canali di collegamento e occasioni di collaborazione
-          Offrire spazi di supporto al sistema (vedi programmazione Piani di Zona, legge 328/00)
-          Diffondere buone pratiche




  1. Percorso verso l’integrazione – progetto di integrazione

In linea con il procedimento metodologico unitario dell’assistente sociale[5] , viene co – progettato il processo di aiuto attingendo alle risorse interne alla persona ed esterne. Il progetto è sottoscritto dall’ospite del sistema SPRAR, si struttura come una sequenza di obiettivi, azioni, strumenti, tempi e modalità di verifica.

Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso l’integrazione.

-          Approfondimento della lingua italiana
-          Orientamento ai servizi del territorio
-          Interventi volti per l’acquisizione di nuove competenze
-          Orientamento al lavoro
-          Orientamento a soluzioni abitative autonome

  1. Strumenti per la formazione e inserimento lavorativo

La formazione e l’inserimento lavorativo è uno dei cardini del progetto di integrazione. Il sistema SPRAR offre delle risorse per quanto riguarda i tirocini per la formazione e l’inserimento lavorativo. L’assistente sociale, insieme agli operatori del centro, include nel progetto di intervento obiettivi, attività, tempi e verifiche per il percorso di formazione e professionale dell’utente.

Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso la formazione e l’inserimento lavorativo.

-          Bilancio di competenze
-          Certificazione delle competenze
-          Riconoscimento titoli di studio
-          Curriculm vitae
-          Formazione professionale
-          Formazione continua e permente
-          Tirocini formativi
-          Servizi per l’impiego (Centri per l’Impiego, Centri di Orientamento Lavorativo, Agenzie per l’Impiego)
-          Preparazione al colloquio lavorativo
-          Lavoro autonomo

  1. Animazione socio culturale

Le attività del centro di accoglienza della rete SPRAR sono socializzati con il territorio. Questo punto è fondamentale, nell’ottica della sensibilizzazione dei cittadini sul tema della migrazione. In un sondaggio IPSOS[6], il 70% degli italiani pensa che le spese per l’accoglienza siano maggiori rispetto i benefici e il 69% pensa che siano più di 8 milioni sul territorio. Un servizio integrato e territoriale come lo SPRAR può essere uno strumento utile per sensibilizzare i cittadini alla conoscenza reale del problema proponendo iniziative mirate con il coinvolgimento degli ospiti. Allo stesso tempo permette agli ospiti di sperimentarsi in azioni nuove e di interfacciarsi con la cittadinanza.
Con lo scopo di realizzare in maniera congiunta con gli utenti alcune iniziative vengono create delle occasioni specifiche di incontro per la progettazione e l’esecuzione di tali attività.


  1. Strumenti per la ricerca di soluzioni abitative

Il servizio sociale opera per l’autonomia della persona, un percorso che deve includere tutti gli aspetti sociali del vivere. Viene programmato, nel progetto di integrazione, dopo un lavoro svolto con l’utente riguardo la formazione e l’inclusione lavorativa una ricerca di soluzioni tradizionali e innovative per risolvere il nodo abitativo
 Nel dettaglio l’enucleazione degli aspetti più importanti legati al percorso verso la ricerca di soluzioni abitative.

-          Soluzioni abitative intermedie
-          Accesso al mercato privato
-          Alloggi di edilizia residenziale pubblica
-          Contributo alloggio
-          Contributo per acquisto arredi
-          Contributo straordinario per l’uscita































[1] SPRAR, Manuale operativo,  http://www.sprar.it/index.php/categorie/documenti
[2] L. Sanicola (a cura di), Il progetto, 2003
[3][3] Bartolomei, Passera, L’Assistente Sociale, 2010
[4] L. Sanicola (a cura di), L’intervento di rete, 1994
[5] Bartolomei, Passera, L’Assistente Sociale, 2010
[6] Il sondaggio: “gli immigrati sono troppi e l’Italia ci perde” da:  http://www.stranieriinitalia.it/attualita-il_sondaggio._gli_immigrati_sono_troppi_e_l_italia_ci_perde_18984.html

mercoledì 21 ottobre 2015

Migranti in aiuto delle popolazioni colpite dall'alluvione nella zona di Tivoli e Valle dell'Aniene

I beneficiari del centro SPRAR di Tivoli hanno aiutato per l'emergenza fango a Villaggio Adriano, zona Bagni di Tivoli. Qui di seguito il link con l'articolo su tiburno.it.

http://www.tiburno.tv/tivoli/item/11628-tivoli-emergenza-fango-a-villaggio-adriano-i-richiedenti-asilo-aiutano-a-pulire


martedì 20 ottobre 2015

Minerva Formazione



MINERVA FORMAZIONE
Minerva Formazione è una scuola professionale, accreditata dalla Regione Lazio, che si occupa di formazione a 360 gradi.
Minerva Formazione oltre ai corsi finanziati dalla Regione Lazio, sia in ambito del programma “Garanzia Giovani” che nell’ambito della formazione continua dei diversi fondi europei, si occupa di Formazione Professionale nel settore delle Qualifiche e Abilitazioni Professionali riconosciute a livello regionale, nazionale e europeo.
I corsi sono rivolti a qualsiasi target di età. Ottima risorsa per arricchire i beneficiari che già hanno una formazione professionale alle spalle oppure per tutti quelli che vogliono progettare un loro percorso professionale con alle spalle una buona conoscenza dell’italiano.
Questi gli ambiti didattici offerti:

1)      Corsi professionali: sono tutti i corsi attivati in collaborazione con la Regione Lazio, la Provincia di Roma (ora Area Metropolitana) e i C.p.i. (centri per l’impiego). Quindi all’interno di quest’offerta formativa possiamo trovare corsi professionali regionali finanziati, e i corsi professionali regionali autorizzati .
2)      Percorsi Formativi individuali: è l’offerta formativa rivolta alla singola persona che abbia necessità e/o voglia di formarsi in un campo disciplinare specifico. A tal fine la scuola attiva una serie di percorsi formativi specifici su determinate aree tematiche.
3)      Apprendistato: corsi di formazione sulla tematica del nuovo apprendistato e la riforma normativa che ne è conseguita.

Per info:
Via Tiburtina 8/D, Villanova di Guidonia
Tel. 0774322026
Viale Liegi, 54, Roma
3200887336

Ambulatori di cure primarie Regione Lazio



L’ambulatorio di cure primarie è un servizio pensato dalla Regione Lazio per garantire la continuità assistenziale sanitaria di base ai cittadini durante la domenica e i giorni festivi.
Il servizio è strutturato capillarmente su tutto il territorio di Roma e Provincia ed si attua in alcuni ambulatori della Asl dai medici di base.
Le strutture sono a disposizione di tutte le persone che hanno bisogno di cure primarie, a prescindere dalla Asl di residenza.

L’orario di apertura è: domenica e festivi dalle 09:00 alle 19:00

Potete trovare l’ambulatorio più vicino al vostro a questo indirizzo:


(cliccate sulla mappa e sull’ambulatorio più vicino al centro di accoglienza, aprire la scheda di dettaglio e lì trovate l’indirizzo e le prestazioni che effettua)

Principalmente, sono queste le prestazioni che vengono erogate:
  • Ferite superficiali che non necessitano di sutura, medicazioni, rimozioni punti di usura, sindromi influenzali, infiammazione delle vie respiratorie, controllo pressione;
  • Punture di insetto senza reazioni, rasch cutaneo, orticaria, dermatiti superficiali, verruche, micosi, foruncoli, eritema solare, malattie esantematiche, ustioni di primo grado;
  • Malattie Gastroenterologiche, stipsi cronica, emorroidi;
  • Disturbi urologici;
  • Congiuntiviti, patologie delle palpebre e degli occhi;
  • Sintomi osteo muscolari non traumatici;
  • Otiti, riniti, faringo – tonsilliti, stomatiti, gengiviti, afte;
  • Infezioni vie urinarie, colica renale addominale, sostituzione di catetere vescivale;
  • Prestazioni pediatriche per bambini al di sopra dei 6 anni;